Il drone equipaggiato con il gateway sorvola le aree da monitorare e riceve i dati trasmessi dai sensori di terra da grandi distanze.
Droni e Internet delle Cose al servizio delle operazioni di monitoraggio e soccorso della Croce Rossa Italiana
Giuseppe Mariggiò, responsabile dell’unità SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) della Croce Rossa Italiana Comitato di Bologna: “Siamo chiamati ad intervenire su tutto il territorio nazionale, sfruttando l’autorizzazione all’impiego di droni in ambiente critico. Ma la ricerca per lo sviluppo e l’adozione di tecnologie avanzate non si ferma”.
L’ente
La Croce Rossa Italiana si adopera per garantire un’efficace e tempestiva risposta alle emergenze nazionali ed internazionali, attraverso la formazione delle comunità e lo sviluppo di un meccanismo di risposta ai disastri efficace e tempestivo. La gestione sistematica delle emergenze e dei disastri inizia con la preparazione a un’azione condotta da volontari e staff organizzati e addestrati, nonché con la pianificazione ed implementazione di attività volte a ridurre il rischio di disastri ed emergenze – incoraggiando l’adozione di misure comportamentali ed ambientali, prevenendo e riducendo la vulnerabilità delle comunità.
Croce Rossa Italiana, nelle sue attività, sperimenta e utilizza tecnologie innovative, frutto di accordi di ricerca con l’Università degli Studi di Bologna.
Una delle tecnologie in uso sono i droni.
Il Comitato della Croce Rossa Italiana di Bologna aveva infatti avviato già nel 2014 il percorso per ricevere da ENAC (l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) l’autorizzazione all’impiego di droni in ambiente critico (assembramenti di case o persone). Più di recente, il Comitato di Bologna ha avviato un grosso progetto nazionale, in accordo con la protezione Civile. L’obiettivo è quello di usarli per ricognizioni in caso di grandi emergenze o interventi di Protezione Civile.
L’idea in breve
I droni – o meglio, i UAV (Unmanned Aerial Vehicle) – costituiscono una risorsa innovativa per gestire le emergenze, perché consentono l’intervento nelle situazioni critiche senza coinvolgere persone, possono essere usati per verificare le procedure adottate (anche nelle fase di addestramento e valutazione) e possono fornire informazioni su situazioni critiche o rischiose nel loro divenire. Il Comitato di Bologna ha stretto un accordo con IDESIO, una società che offre soluzioni personalizzabili e ottimizzate per ambiti applicativi connessi al monitoraggio ambientale e agli spazi intelligenti, anche mediante droni. IDESIO mette a valore oltre vent’anni di ricerca in campo universitario e una componente industriale che da decenni opera nell’ambito del database cartografico.
La collaborazione tra Croce Rossa Italiana Comitato di Bologna e IDESIO ha consentito di sviluppare un progetto per lo sviluppo di tecnologie per la gestione di squadre di soccorso.
Il problema
La criticità della gestione di squadre di soccorso – per esempio per la ricerca di una persona dispersa – è data dal fatto che persone appartenenti ad organizzazioni differenti si trovano ad operare con uno scopo comune, in situazioni complesse (come in zone boscose, senza campo per i cellulari). Le persone si muovono su itinerari prestabiliti, anche con un dispositivo di raccolta dati; anche se i dati possono essere aggregati solo al termine della giornata.
La soluzione
IDESIO ha sviluppato una soluzione basata sull’utilizzo di un drone che rende possibile la connessione continua tra dispositivi ad uso individuale, che possono garantire la sicurezza dell’operatore, inviando per esempio segnali di fermata o di “uomo a terra” e la comunicazione tra loro e la centrale operativa, inviando dati in tempo reale sul percorso fatto, sui segnali rinvenuti e sul ritrovamento della persona cercata.
Il drone viene equipaggiato con il gateway, il quale, sorvolando le aree da monitorare, può ricevere da grandi distanze i dati trasmessi dai sensori di terra. I dati raccolti vengono inviati in tempo reale all’utente finale o memorizzati.
I benefici
Se già l’utilizzo dei droni si è rivelato di grande efficacia in diverse situazioni critiche – sono stati usati a Bologna a Capodanno 2017 per individuare problemi e fornire informazioni al 118 e alle forze dell’ordine – con questo progetto si aprono nuove possibilità di utilizzo. La duttilità di un apparecchio piccolo, controllato da remoto, in grado di sorvolare vaste zone di territorio e di inviare immagini e filmati, si unisce alle potenzialità dell’Internet delle Cose, attraverso l’uso di dispositivi portatili e interconnessi (anche nelle situazioni più difficili).
Questa strumentazione integrata, spendibile anche per la formazione e la sperimentazione, rende non solo meno pericolosi gli interventi di soccorso, perché tutti gli operatori sono sempre connessi e monitorati; ma anche più efficace l’intervento di soccorso, perché le operazioni sono dirette avendo dati e informazioni in tempo reale.