Servizio Civile in CRI: l’esperienza di Marco
“Mi sono sentito come in famiglia”. Marco, studente di giurisprudenza di 28 anni, ha svolto il Servizio Civile nel Comitato di Merate della Croce Rossa Italiana dove ha trovato un ambiente accogliente che gli ha permesso di sviluppare maggiore consapevolezza delle sue capacità.
Domanda: Perché hai scelto di dedicare un anno al Servizio Civile?
Risposta: Da un po’ di tempo avevo intenzione di entrare in qualche associazione per dedicarmi al volontariato. Tra una lezione e l’altra in università, dove studio giurisprudenza, ho notato un volantino che promuoveva il Servizio Civile. Per curiosità ho cercato quali associazioni accettavano candidature e ho trovato il Comitato di Merate della Croce Rossa Italiana che ha sede proprio vicino a dove abito. Ho pensato che fosse segno del destino e quindi ho presentato domanda.
D. Che rapporto hai avuto con gli altri ragazzi del Servizio Civile e con i volontari?
R. Ho iniziato a conoscere tutti durante il corso per diventare volontario che è obbligatorio prima di iniziare le attività in Croce Rossa Italiana. Mi sono subito trovato bene e sono affezionato ai ragazzi che hanno scelto, come me, di fare il Servizio Civile in CRI tanto che ho mantenuto con loro rapporti anche fuori dall’associazione. Tra i volontari ho conosciuto molte persone in gamba che mi hanno accolto come fossi uno di famiglia.
D. Hai avuto delle difficoltà nel svolgere le attività?
R. Quando ho partecipato al bando, mi aspettavo di fare solo trasporti sanitari ma ho scoperto che in Croce Rossa Italiana ci sono molte altre attività come, per esempio, le iniziative organizzate dal gruppo Giovani a cui partecipo attivamente. Durante l’emergenza Covid-19, quando i servizi e il carico di lavoro sono aumentati, mi sono dovuto impegnare per trovare la tranquillità e l’equilibrio che servivano per proseguire il lavoro.
D. Che cosa hanno pensato i tuoi famigliari quando hanno saputo che avresti fatto il volontario in Croce Rossa Italiana?
R. Quando sono stato selezionato per il Servizio Civile, erano tutti felici. Amici e famigliari erano anche contenti della scelta dell’associazione e di ciò che rappresenta. È emersa un po’ di preoccupazione quando è iniziata la pandemia ma, con il passare del tempo, si sono resi conto che le precauzioni che adottavamo erano sufficienti a ridurre il rischio al minimo.
D. Che cosa hai imparato da questa esperienza e la rifaresti?
R. Rifarei subito questa esperienza, soprattutto per ciò che mi ha lasciato. A livello personale infatti ho acquisito una maggiore consapevolezza dei miei mezzi e della forza che mi spinge. Dopo questo anno, mi sento migliorato.
D. Proseguirai il volontariato in Croce Rossa Italiana?
R. Sì, continuerò a fare il volontario nel Comitato di Merate. Proseguirò anche gli studi per conseguire la laurea in giurisprudenza e nel frattempo cercherò un altro lavoro.